Se potessi parlare con Dio gli direi:
"Di angeli ne hai tanti. Ridammi il mio...".
Tante volte penso e dico:"Se ci fosse quì mio fratello, le cose andrebbero per un altro verso".
Poi mi fermo e dico:"Ho accanto tante altre persone speciali, non posso soffermarmi ad una sola".
Oggi, più degli altri giorni ho sentito il bisogno di andare da lui, per potergli parlare, dire quanto lo amo e mi manca. In mente sempre quella dannata paura di dimenticarlo. Dimenticare il suo odore, la sua voce, i suoi occhi. Un tuffo al cuore mi investe e non spiego alla mia anima tanta nostalgia, tanta malinconia.
Al rientro dallo studio del mio medico la tristezza invade il mio volto e regna sulle mie labbra, nei miei occhi. Sono evidenti quei segni e due gocce solcano le guance. Per non pensare mi dedico ai miei dolci preferiti. Sono loro che mi coccolano e mi capiscono in certi momenti. Forse alla ricerca di quell'arcobaleno che appare al cielo, illusa di scivolare in un sentiero misterioso. Tante volte le parole di mio fratello, le carezze di mia madre e l'amore del mio compagno non bastano a mettere fine a giornate come queste.
Ho aperto la finestra che dalla cucina dà al pozzo luce e noto che le stelle cominciano a tramontare. Le scruto speranzosa alla ricerca di quella più luminosa, sperando che siano i tuoi occhi che mi guardano o la tua mano che mi accarezza il capo. Vorrei che tutto non fosse accaduto. Vorrei tornare indietro e rimediare a molti miei sbagli. Poi mi volto d'improvviso perchè il mio olfatto si ricorca dei cupcake in forno e l'aroma d'arancia e limone si diffonde per la stanza. Gli agrumi mi hanno sempre dato benessere. La brezza lieve del vento fresco delle sere d'agosto si fa sentire leggermente mentre sforno sulla gratella i piccoli pirottini. Che dolce illusione ha la mia mente. Immagina fosse la tua mano che mi accarezza, o il tuo sorriso che annuiva sempre quando gli preparavo dolci manicaretti.
"Che dono ti ha dato Dio...", un giorno mi dicesti.
"Che dono ho dato a Dio...", ora me ne rendo conto..."...Ho donato te!".