Eccoci qui, di ritorno da un lungo viaggio. Preferisco scrivere così che dedicare l'intero post alla depressione, quando voglio cogliere il lato positivo della mia malattia.
Durante tutto questo periodo ho voluto studiare varie cucine e sperimentare alcune ricette. Obbiettivo dello studio era scegliere una cucina sana per salvaguardare la mia salute. Ho provato quella messicana, peruviana, greca... ma la migliore è stata quella Giapponese, la più salutare e naturale. Le materie prime non subiscono molte mutazioni. La particolarità della cucina giapponese è l'uso del riso e del pesce fresco, e non è solo crudo, chi non lo desidera può scegliere la versione affumicata.
Come ho detto prima, l'ingrediente principale è il riso, ma sono diffusi anche i noodles, la pasta, il pesce, le verdure e i legumi, conditi solitamente con le varie spezie locali. La carne è generalmente assente nella cucina tradizionale, ma presente in alcuni piatti di origine straniera.
I piatti più conosciuti sono il sushi, il sashimi, ma anche il ramen, udon e soba, oltre ai piatti a base di tofu e natto.
Tra le bevande sono diffuse il sakè e il tè verde ed esiste una buona varietà di dolci detti Wagashi.
Non esiste il concetto di "primo piatto", secondo, contorno e frutta e di solito in tavola vengono portati contemporaneamente tutti i cibi, che vengono consumati senza ordine prestabilito.
Molti piatti sono conviviali, nelle abitazioni vengono cotti con un fornello portatile direttamente in tavola ed i commensali si servono dalla pentola.
Si fa un largo uso di piatti fritti in diversi modi, la cui pesantezza viene bilanciata da una grande quantità di verdure.
E' nota per essere una delle cucine più bilanciate e salutari al mondo, parte importante della caratteristica longevità dei giapponesi: l'ampio uso di pesce fresco, verdure, radici e tè verde la rende anche ideale per combattere varie forme di cancro.
Dal dicembre 2013 è patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Un attrazione particolare li dedico ai manga e cartoni animati giapponesi, la quale mi hanno fatto scoprire un mondo culinario tradizionale. Mi hanno aiutato a sviluppare la curiosità con le tipiche polpette di riso, dette Onigiri, ma ciò che mi affascina sul serio sono i Bento. I bento sono scatole porta cibo, usate realmente da persone che non usano pranzare a casa, ma a lavoro o a scuola. Sacra per i giapponesi è la cena, dove è momento di riunione per la famiglia.
Come ho detto prima, l'ingrediente principale è il riso, ma sono diffusi anche i noodles, la pasta, il pesce, le verdure e i legumi, conditi solitamente con le varie spezie locali. La carne è generalmente assente nella cucina tradizionale, ma presente in alcuni piatti di origine straniera.
I piatti più conosciuti sono il sushi, il sashimi, ma anche il ramen, udon e soba, oltre ai piatti a base di tofu e natto.
Tra le bevande sono diffuse il sakè e il tè verde ed esiste una buona varietà di dolci detti Wagashi.
Non esiste il concetto di "primo piatto", secondo, contorno e frutta e di solito in tavola vengono portati contemporaneamente tutti i cibi, che vengono consumati senza ordine prestabilito.
Molti piatti sono conviviali, nelle abitazioni vengono cotti con un fornello portatile direttamente in tavola ed i commensali si servono dalla pentola.
Si fa un largo uso di piatti fritti in diversi modi, la cui pesantezza viene bilanciata da una grande quantità di verdure.
E' nota per essere una delle cucine più bilanciate e salutari al mondo, parte importante della caratteristica longevità dei giapponesi: l'ampio uso di pesce fresco, verdure, radici e tè verde la rende anche ideale per combattere varie forme di cancro.
Dal dicembre 2013 è patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Bento in preparazione nelle anime |
Preparazione dei bento tratto dalle anime di Miyazaki: Il mio Vicino Totoro |