Chi ha visto il film Io e Annie non avrà dimenticato la scena in cui Woody Allen è alle prese con alcune aragoste. I crostacei, caduti dalla borsa della spesa, sgambettano sul pavimento della cucina alla ricerca di un nascondiglio. "Te l'avevo detto che era un errore portare cose vive in questa casa", farfuglia l'affannato protagonista, Alvy, alla sua compagna. "Sarà il caso di chiamare la polizia, la squadra anti-aragoste". Lui è schifato, lei ride istericamente, la caccia alle fuggitive continua mentre già bolle l'acqua nella pentola. Una prima aragosta è catturata, ma Annie rifiuta di passare all'azione. "Non posso. Non sono capace di buttare una cosa viva nell'acqua bollente". Alvy si fa coraggio. "Ci penso io. Del resto se l'aspetta. Cosa credeva, che la portassimo al cinema?". Prende l'aragosta e la lascia cadere delicatamente nella pentola, su cui posa il coperchio. "Bene, è dentro. Ora decisamente bolle in pentola". Ma resta da catturare un'altra aragosta rintanata dietro il frigorifero. Alvy si affanna, commentando: "Era meglio comprare due bistecche, che non hanno le gambe. Non scappano via". E, armato di una paletta, riprende la maldestra caccia con gran fracasso di stoviglie finchè, stremato, si accascia a terra contro il lavandino. Annie lo vuol fotografare col rosso trofeo in mano. Riluttante, Alvy cede e tra smorfie e linguacce si lascia ritrarre. "D'accordo, ecco qua. Oddio, che schifo".
Una scena comica, perchè si tratta di Woody Allen. Una situazione che può risultare al quanto stressante per chi, intenzionato a preparare la straordinaria pietanza secondo i canoni, si accingesse per la prima volta all'impresa. Il problema di uccidere aragoste e affini con la minima sofferenza (per l'animale) è stato oggetto di numerosi studi. I metodi possono essere diversi. Woody Allen, nel film, usa quello tradizionale, che è anche raccomandato da un'autorevole istituzione anglosassone, la Universities Federation for Animal Welfare. Con l'immersione in acqua bollente la morte è quasi istantanea. Per i granchi, invece, bastano due trafitture in punti ben precisi, che un buon pescivendolo o un altro esperto sa individuare. Certo, al momento della 'esecuzione', molti pensano con simpatia ai vegetariani. Ma, di solito, il giorno dopo -come il protagonista del film- non si pongono il problema davanti alla solita anonima bistecca...
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