Ora andare dal fruttivendolo è diventata un'impresa!
Nemmeno le pesche collaborano a diminuire la mia fervida immaginazione e continuo a immagazinare cavolate a produzione industriale nel mio cervellino da gallina. Faccio pure le scorte in magazzino.
Come posso cominciare? La mattina come prima cosa penso alla spesa. Vado dal fruttivendolo vicino casa mia, decido già per strada di comprare delle pesche, ma quando entri cosa ti trovi? Una marea di pesche di tutti i tipi. La commessa gentilmente ti serve e ti chiede:
"Quali?"
"Beh, quì ne vedo di tutti i tipi, prezzi e forme, sono indecisa".
"Sono tabacchiere. Vengono dall'Etna. Sono tipiche siciliane".
"Beh, vengono dall'Etna ma in sostanza io le vedo come pesche".
"Befana, infatti sono pesche. E solo un'altra specie, ma il sapore è quello".
"Apparte tutto, se io sono Befana tu sei la moglie di Frankstein. Ma io devo andare a pagare E3,50 di pesche solo perchè cambia la forma e nome? Il sapore penso sia sempre quello?"
Scocciata la commessa rinuncia a servirmi.
Il fatto è che ora il mondo del cibo è cambiato. Solo a vedere in tv cuochi che hanno preso la macchina da presa come trampolino di lancio dei loro ristoranti, ma che non hanno a che fare con le sagome dei cuochi normali. Di solito sono grossi e brutti, questi sono belli e in forma. Segno che nessuno va a mangiare da loro per le loro qualità culinarie, ma per altro.
Altro dilemma sono le uova. Si impazzisce davanti a tanta scelta.
Prima andavi dal lattaio e compravi delle uova, lui ti faceva un cartoccio con la gazzetta e tornavi a casa che erano tutte macerate. Adesso vai al supermercato e devi chiamare uno psicologo che ti aiuti. Ce ne sono a bizzeffe di uova. Ci sono quelle fresche, freschissime, extrafresche, categoria A, categoria B, categoria juniores, e poi ci sono quelle grandi, piccole, grandissime e extralarge che sembrano cocomeri, che ti si stringe il cuore a pensare a quella povera bestia e al suo di dietro.
Ma come si fa a vivere in un mondo dove ci sono trenta tipi di uova?
Come faccio a scegliere tra fresche, freschissime e extrafresche? E le freschissime sono più fresche di quelle extrafresche?...
Forse manco della classica massaia, ma ancora oggi ho difficoltà nel fare la spesa.
Sempre dal fruttivendolo compro un chilo di pomodori:
"E 2,50. Sono di coltivazione biologica".
"Caspita! E cosa hanno oltre ad essere biologiche? Sono piccole come palline da ping-pong e dure come pietre?"
"San di pomodoro".
Forse è giusto. Gli altri pomodori sanno di aria, acqua e frigo. Vorrei chiedere al venditore se una volta di mestiere faceva il gioielliere e poi per non andare in rovina ha messo su una piantagione di pomodori usando lo stesso tariffario delle catenine e delle pietre dure?
Dopo questa scenetta dal fruttivendolo mi incammino verso il pescivendolo:
"Quattro sgombri, grazie".
"15 E".
"Minchia!... Oh, mi scusi".
"Non si preoccupi... Sa sono di Taranto, non sono dall'evamento, sono pescate dal mare".
"Perchè che differenza c'è? Cambia il sapore?"
Mi guarda con uno sguardo fulminante.
"Sa a me ultimamente fare la spesa non piace tanto. Sparare cavolate invece mi garba da matti!".
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