venerdì 23 dicembre 2011
giovedì 22 dicembre 2011
Alberi di Natale... strani
domenica 11 dicembre 2011
sabato 10 dicembre 2011
Le ristampe di Natale della Disnay
Si pensi, ad esempio, che nei vari volumi della serie dei cartonatoni Disney sono state ristampate quasi tutte le avventure lunghe di Gottfredson, da Macchia Nera a Re Sorcio, dalla saga di Eta Beta a Li'l Davy, oppure nei volumi dedicati ai paperi i lettori hanno trovato il meglio della produzione di Barks con avventure importanti quali "Il segreto del vecchio castello" o "Il Natale di Paperino sul Monte Orso".
Le storie natalizie sono state spesso riproposte a ripetizione nei fascicoli di Natale: "Paperino e il cammello natalizio" e "Topolino e la doppia vigilia di Natale" per citare due avventure degli anni 50, o "Zio Paperone e la magica atmosfera di Natale" del 1988, per dire, sono state ristampate sia in testate "normali" (l'ultima, ad esempio è apparsa sia su un Grande Classico che su una Grande Parodia Natalizia che, nel dicembre 2003, sul "Natalisismo") che su volumi speciali ad hoc. La più importante di queste testate è ovviamente "Magico Natale", uscito in edicola come strenna del Natale 1987, e dove venivano ristampate alcune importanti avventure dedicate alla festa di Santa Claus. Apparvero, tra le altre, "Canto di Natale", "Topolino e la doppia vigilia di Natale" (Martina/Bottaro) la prima avventura natalizia corale pubblicata in Italia e "Paperino e il natale natalizio" (Martina/Gatto), terza storia natalizia corale e primo vero banco di prova per l'autore di Venezia.
domenica 27 novembre 2011
Miei cari amici,
venerdì 25 novembre 2011
Piccoli pensieri
Tu
che
ne dici
SIGNORE se
in questo Natale
faccio un bell’albero
dentro il mio cuore, e ci
attacco, invece dei regali,
i nomi di tutti i miei amici: gli
amici lontani e gli amici vicini, quelli
vecchi e i nuovi, quelli che vedo ogni gior-
no e quelli che vedo di rado, quelli che ricordo
sempre e quelli a volte dimenticati, quelli costanti
e quelli alterni, quelli che, senza volerlo, ho fatto soffrire
e quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire, quelli che
conosco profondamente e quelli che conosco appena, quelli che mi
devono poco e quelli ai quali devo molto, i miei amici semplici ed i miei
amici importanti, i nomi di tutti quanti sono passati nella mia vita.
Un albero con radici
molto profonde, perché
i loro nomi non escano
mai dal mio cuore; un
albero dai rami molto
grandi, perché i nuovi
nomi venuti da tutto il
mondo si uniscano ai già
esistenti, un albero con
un’ombra molto gradevole
affinché la nostra amicizia,
sia un momento di riposo
durante le lotte della vita.
Poesia by poesilandia
domenica 20 novembre 2011
Ciambelline alla Homer Simpson
giovedì 10 novembre 2011
Cupcake: Somewhere Over The Rainbow
Mi sono ispirata al film "Mago di Oz", uno dei miei preferiti.
Il mio arcobaleno lo voglio tutti i giorni! Così... fantastico! Un sogno da vivere tutte le notti e da viverlo ad occhi aperti in qualsiasi periodo della giornata!
mercoledì 9 novembre 2011
La riserva di sorrisi
sabato 5 novembre 2011
Come il mare
domenica 30 ottobre 2011
Pomeriggio autunnale
lunedì 24 ottobre 2011
Il senso del gusto
Il gusto, lo sappiamo bene, è uno dei cinque sensi e come gli altri quattro ha una base anatomo-fisiologica. Le percezioni gustative arrivano al cervello partendo da terminazioni nervose poste nel cavo orale, le gemme gustative. Soprattutto sulla lingua, dove sono distribuite in una specifica topografia a seconda della loro specializzazione. I recettori del sapore acido sono posti nella parte più posteriore della lingua, quelli per l’aspro nelle porzioni latero-posteriori, per il salato nelle latero-anteriori, per
Se il senso del gusto si trasmette con i geni, il buon-senso del gusto si insegna. Pendendo in prestito un ben noto termine dall’etologia, si può parlare di imprinting gustativo, intentendo con questo l’insieme dei comportamenti alimentari del bambino precocemente appresi dall’adulto e che costituiranno la futura “personalità alimentare” dell’adulto. Prima maestra di buon gusto alimentare, naturalmente, è la madre che inizia a influenzare i comportamenti alimentari del figlio già durante la gravidanza. Nel feto, i recettori del gusto si formano fin dalla dodicesima settimana di gravidanza, questo significa che a partire da questo momento il cavo orofaringeo del feto comincerà a percepire e registrare molecole di sapore che probabilmente riconoscerà nella prima infanzia.
Ricerche sul tema confermano che da madri che hanno mangiato molta verdura e frutta durante la gestazione nascono bambini meno riluttanti a questi cibi spesso di problematica accettazione. L’imprintig gustativo continua con lo svezzamento, di solito a partire dal sesto mese di vita. In questo periodo i genitori devono variare il più possibile le pappe senza arrendersi al primo rifiuto. Una buona regola suggerisce di riproporre fino a 10 volte la stessa pappa rifiutata lasciando però trascorre qualche giorno tra un tentativo e l’altro.
Completato l’imprinting, inizia la lunga, e per certi versi infinita, fase dell’educazione alimentare. Nel 2008 L'Università di Copenhagen e la Danish Science Communication hanno condotto una ricerca su 8.900 bambini provenienti da tutta la Danimarca. Il risultato è sorprendente e sfata alcuni dannosi pregiudizi sui gusti dei bambini. Non è vero, come si crede, che tutti optano sempre per i sapori dolci quando è possibile.
Richiesti di scegliere fra più bibite, ben il 30% ha preferito quelle non zuccherate.
Sfatato anche il conservatorismo alimentare dei bambini. Il 70%, si è dimostrato disponibile a sperimentare nuovi sapori. Anche questi risultati confermano che l’omologazione del gusto è indotta dall’industria alimentare in collusione con la sciatteria dell’educatore/educatrice alimentare che spesso si affida allo junk food (cibo spazzatura) per risparmiare tempo e la fatica del compito educativo.
domenica 23 ottobre 2011
A tavola nel 1500
venerdì 14 ottobre 2011
Oggi è autunno
Rimedi delle nonne (come narcotizzavano i nipoti)
giovedì 13 ottobre 2011
Cos'è il burro chiarificato?
mercoledì 12 ottobre 2011
Biscotti e piccola pasticceria
martedì 11 ottobre 2011
giovedì 6 ottobre 2011
Sognare...
domenica 25 settembre 2011
I sapori d'autunno
domenica 11 settembre 2011
... la nostra nazione si chiama Italia
venerdì 9 settembre 2011
I dolci della cucina contadina
giovedì 8 settembre 2011
Sapori di casa nostra
domenica 4 settembre 2011
Miracoli in cucina
sabato 3 settembre 2011
Quando non dormi...
venerdì 2 settembre 2011
mercoledì 31 agosto 2011
La conservazione: breve storia e metodi principali (2° parte)
martedì 23 agosto 2011
domenica 21 agosto 2011
La conservazione: breve storia e metodi principali (1° parte)
- metodo Appert;
- invasatura a caldo;
- conservazione sotto spirito,
- conservazione sott'aceto;
- conservazione sott'olio;
- conservazione in salamoia.
Solo l'invasatura e la sterilizzazione con il metodo Appert permettono la conservazione "al naturale".
Nel periodo delle grandi colonizzazioni di paesi lontani da parte di grandi potenze come la Spagna, il Portogallo, l'Inghilterra, la Francia, i marinai, sottoposti a viaggi sempre più lunghi e senza la possibilità di rifornirsi di adeguato apporto vitaminico con frutta, verdura e carni fresche, soffrivano spesso e volentieri di una terribile malattia: lo scorbuto. Questa era prodotta da una grave carenza vitaminica, in special modo di vitamina C, e provocava gravissimi stati dolorosi, con attacchi di tipo reumatico che in molti casi portavano alla morte. In parte si riuscì a ovviare a questa carenza di vitamina C introducendo, nella dieta degli equipaggi, i crauti sott'aceto, che furono in pratica la prima verdura conservata (in barilotti di legno) che la storia dell'alimentazione ricordi. Era già un notevole passo avanti, che consentiva di raggiungere risultati importanti almeno per alcune specie di ortaggi destinati a lunghi e avventurosi trasporti. Si continuava però a cercare un metodo che si adattasse, con minimo prezzo, a tutti i tipi di verdura e di frutta senza comportare inconvenienti di altro genere.